lunedì 19 novembre 2012

Incontrando Thinch Nhat Hanh...il mantra dedicato all'amore

La storia di tutti si trasforma ogni giorno...cammino per le strade di una metropoli affollata, potrebbe essere ovunque tu vuoi.
Osservo gli sguardi delle persone, la fretta, la calma, la vita...sapete che uno dei rimedi più efficaci contro la disperazione, contro la malattia, contro l'incoerenza e' ...l'amore...quando parlo d'amore non lo faccio pensando a una sola frequenza ma a più frequenze...l'amore e' va accompagnato, valorizzato in questo mondo così spesso confuso, capriccioso.
Mi piace condividere con chi mi legge rientrando a casa, aspettando qualcuno, intraprendendo u viaggio...ho ritrovato un mantra a mio parere straordinario, di grande forza, coraggio donato dal monaco Thich Nhat Hanh, ecco una storia e un senso da ritrovare ogni giorno al principio e al termine di una giornata...legge telo piano...con pazienza verso voi e chi vi siede accanto...
Il Mantra dell'amore...

Il dono più grande che possiamo fare agli altri è la nostra vera presenza. Sono qui per te è un mantra da pronunciare in perfetta concentrazione. Se siete concentrati, corpo e mente uniti, si rivelerà una vera presenza e qualsiasi cosa diciate diverrà un mantra. Non è necessario usare mantra sanscriti o tibetani, potete usare la vostra lingua: 'Caro, sono qui per te'. E se sarete davvero presenti, il mantra compierà un miracolo. Voi, l'altra persona, la vita stessa diventeranno reali in quel momento. In questo modo, porterete felicità a voi stessi e all'altro.

So che ci sei e sono molto felice è il secondo mantra. Quando guardo la luna, respiro profondamente e dico: 'Luna piena, so che ci sei e sono molto felice'. Faccio lo stesso con la stella del mattino. La scorsa primavera ero in Corea e camminavo consapevolmente tra le magnolie. Guardai un fiore di magnolia e dissi: 'So che ci sei e sono molto felice'. Essere lì davvero e comprendere che anche l'altro è lì è un miracolo. Se, contemplando un tramonto, ci siete davvero, lo riconoscerete e lo apprezzerete profondamente. Guardando il tramonto, mi sento molto felice. Ogniqualvolta siete davvero lì, potete riconoscere e apprezzare la presenza dell'altro: la luna piena, la stella polare, le magnolie e la persona che amate di più.

Prima di tutto praticate l'inspirazione e l'espirazione profonda, per recuperare voi stessi, poi sedetevi vicino alla persona che amate e, in quello stato di profonda concentrazione, pronunciate il secondo mantra. Sarete felici voi e l'altro insieme. Questi mantra si possono praticare nella vita quotidiana, ma perché funzionino davvero, dovete praticare la consapevolezza del respiro, la meditazione seduta e camminata, di modo da rendere la vostra presenza una vera presenza.

Il terzo mantra è: Caro, so che soffri. Ecco perché sono qui per te. Se siete consapevoli, noterete che la persona che amate soffre. Se, quando soffriamo, la persona che ci ama non se ne rende conto, soffriamo di più. È sufficiente praticare il respiro profondo e sedersi vicino, dicendo: 'Caro, so che soffri. Ecco perché sono qui per te.' e la sola presenza allevierà molta della sua sofferenza. Siete in grado di farlo qualsiasi sia la vostra età, anche se siete dei bambini.

Il quarto mantra è il più difficile. Si deve praticare quando siete voi a soffrire e credete che la persona che amate sia la causa della vostra sofferenza. Il mantra è: Caro, soffro. Per favore, aiutami. Sono solo cinque parole, ma sono molte le persone che non sono in grado di pronunciarle a causa del loro orgoglio. Se qualcun altro avesse fatto o detto quella cosa, non soffrireste così tanto. Ma proprio perché è stata la persona che amate, vi sentite profondamente feriti. Vorreste solo andare a piangere nella vostra stanza. Ma se l'amate veramente, quando soffrite tanto, dovete chiedere il suo aiuto, dovete vincere l'orgoglio.

In Vietnam c'è la storia famosissima di un marito che dovette andare in guerra, lasciando la moglie che era incinta. Tre anni dopo, fu congedato e poté tornare a casa. La moglie andò ad accoglierlo all'ingresso del villaggio, portandosi il figlioletto. Quando marito e moglie si videro, non riuscirono a trattenere le lacrime. Si sentirono grati verso gli antenati che li avevano protetti, perciò il giovane chiese alla moglie di andare al mercato a comprare frutta, fiori e altre offerte da porre sull'altare degli antenati.

Mentre lei era a fare spesa, il giovane chiese al bambino di chiamarlo papà, ma il figlio rifiutò: 'Signore, voi non siete il mio papà. Il mio papà veniva ogni sera e la mamma parlava con lui e piangeva. Quando la mamma si sedeva, anche papà si sedeva. Quando la mamma si coricava, anche papà si coricava'. Nell'udire queste parole, il cuore del giovane si fece di pietra.
Quando la donna tornò, egli non riusciva nemmeno a guardarla. Offrì i frutti, i fiori e l'incenso agli antenati, fece le prosternazioni e, poi riavvolse il materassino, senza permettere alla moglie di compiere gli stessi riti, poiché non la considerava degna di presentarsi davanti agli antenati. Ella non comprese il perché di quel modo di agire. Nei giorni successivi, il marito non rimaneva a casa, andava a bere e non tornava che a notte fonda. Alla fine, dopo tre giorni di quella vita, ella non riuscì più a sopportare la situazione e si buttò nel fiume, annegando.

La sera stessa del funerale, quando il padre accese la lampada a kerosene, il bambino esclamò: 'Ecco il mio papà!' e indicava l'ombra che il padre proiettava sul muro. 'Così veniva papà ogni sera e la mamma parlava e piangeva con lui. Quando la mamma si sedeva, anche lui si sedeva. Quando la mamma si coricava, anche lui si coricava'. 'Caro, da quanto tempo sei lontano. Come farò a crescere tutta sola il nostro bambino?' diceva piangendo alla sua ombra. E una sera che il bambino le chiese chi e dove fosse suo padre, ella indicò la sua ombra sul muro e disse: 'Ecco tuo padre'. Sentiva così tanto la sua mancanza!

D'improvviso il giovane padre comprese, ma era troppo tardi. Se appena il giorno prima fosse riuscito ad andare dalla moglie a dirle: 'Cara, soffro tanto. Nostro figlio parla di un uomo che veniva ogni sera, con cui parlavi e piangevi, che si sedeva quando tu ti sedevi. Chi è?' la donna avrebbe avuto la possibilità di chiarire la situazione. Ma non l'aveva fatto, per orgoglio. Lo stesso era stato per la donna. Anche lei si era sentita ferita profondamente dal comportamento del marito, ma non aveva chiesto il suo aiuto. Avrebbe dovuto praticare il quarto mantra: 'Caro, soffro tanto. Per piacere, aiutami. Non capisco perché non mi guardi e non parli con me. Perché non mi permetti di prosternarmi agli antenati? Ho fatto qualcosa di male?'. Se lo avesse fatto, il marito le avrebbe riportato le parole del bambino. Ma anch'ella, prigioniera del suo orgoglio, non chiese nulla.

Nel vero amore, non c'è posto per l'orgoglio. Non cadete nella stessa trappola. Quando vi sentite feriti dalla persona che amate, quando soffrite per causa sua, ricordate questa storia. Non agite come la madre e il padre del bambino. Non fatevi bloccare dall'orgoglio, praticate il quarto mantra: 'Caro, soffro. Per piacere, aiutami'. Se realmente pensate che l'altro sia la persona che più amate nella vita, dovete farlo. Quando l'altro udrà le vostre parole, tornerà a se stesso e praticherà lo sguardo profondo. Insieme potrete risolvere la questione, riconciliarvi e dissolvere quella percezione.

giovedì 8 novembre 2012

Yoga hair style

E poi ci sono quelle mattine in cui vado dal parrucchiere, si dal parrucchiere, si come una persona normale! A volte ho la sensazione che un insegnante yoga non possa considerare questa ipotetica normalità! Eppure si, siamo altamente normali, almeno anche un po' anti convenzionali!
Dal parrucchiere si può pensare a qualcosa di diversamente utile?
Esercizio yoga per chi dal parrucchiere non ama andare o ci va, lo adora ed e' l'unico tempo che ha a disposizione? Seduti su di una sedia comoda:
Yoga hair style...respira profondamente punta i piedi a terra, solleva i talloni spostando il peso sulle punte, espira lascia andare i talloni, riappoggiali a terra, porta le spalle indietro, come se le scapole volessero toccarsi tra loro.
Osserva la tua immagine riflessa nello specchio e e distendi il volto sorridendo notando cosa oggi ti piace di te! Stendi le mani e poi stringile a pungno per qualche attimo! Allenta la presa e rilassa i muscoli del corpo, ora concediti di avere tempo per te, ascolta una canzone che ti piace, ridi!
C'è chi crede che solo recandosi in un centro yoga o in una SPA vi si fa del bene...io dichiaro che il beneficio più grande si trova nella capacita' che tu hai di affidarti al tempo presente, nel concederti anche pochi minuti, secondi per ascoltare, per stare dentro le tue sensazioni, per assaporare, masticare, camminare, baciare, abbracciare...
Ultimo proposito che sia come un mantra: prendi una bottiglia d'acqua, portala con te oggi, scrivici sopra una parola, la mia e' "AMORE", quella di cui hai bisogno...ed ogni volta in cui berrai un sorso percepirai i benefici di quell'intenzione, come un mantra che scorre dentro te! Provare per credere!
Love and peace
Benedetta

martedì 6 novembre 2012

Airplane yoga

Preparare un viaggio dove, come?
Ci sono persone che viaggiano senza accorgersene, ci sono persone che hanno bisogno di preparativi meticolosi, ci sono perone che viaggiano e basta...
Il viaggio ci appassiona ogni giorno, ogni ora...il viaggio stesso e' il tragitto che facciamo ogni giorno da casa al lavoro!
Personalmente ho sempre avuto curiosità verso ciò che mi circonda, ricordo che quando non avevo i soldi per viaggiare, meticolosamente mi allenavo a cercare un nuovo sguardo, una nuova avventura nel tragitto che facevo da casa fino a scuola, con il tram o a piedi!
Ricordo la curiosità da bambina con i miei genitori, in macchina con una montagna di valige, quando si andava al mare o in montagna!
Ricordo i primi viaggi in treno...il più intrigante verso la Germania quando ero all'università, poi la Francia...e la Spagna!
Poi l'aereo...lunghi percorsi o corti...l'Argentina resta il più bel volo!
I miei viaggi sono stati fatti per: studio, vacanza, passione, curiosità, amore ( tanti per amore) lavoro, quando ho iniziato ad insegnare yoga la mia geografica si e' ampliata come un abbraccio a tutto tondo!
Chi viaggia per insegnare yoga, per andare a scoprire una nuova scuola, un nuovo maestro, oppure ancora un luogo da ritrovare, un luogo mistico!
Personalmente da qualche tempo viaggiare in aereo non mi piaceva, non sempre, il che risultava essere un problema per una come me che vorrebbe vedere il mondo da più angolazioni e che per lavoro insegna in diverse parti del mondo!
Adottavo una tecnica, quando avevo paura, chiedevo alla persona che era seduta vicino a me (spesso un estraneo) se potevo tenere la sua mano...buffo? Forse, ma funzionava...si perché il problema, ovveo l'ansia si verificava quando ero sola, ma se il mio vicino stringeva la mia mano questo mi rassicurava, come a dire " stiamo condividendo la paura...e la paura scivola via" .
Voglio precisare che non vi era da parte mia alcuna malizia, alcun interesse altro...e la cosa stravagante e' che tutto sommato ho trovato persone che erano particolarmente felici di tenere la mia mano, accadeva che le persone si raccontassero!
Ho conosciuto tante storie in viaggio, e la cosa straordinaria e' che molte di queste riguardano  gli uomini, sono straordinariamente romantici! Gli uomini ai quali chiedevo la mano in prestito  erano fidanzati o sposati e come per magia bastava che io facessi una domanda sulla donna amata per ricevere in cambio un mondo di emozioni!
Gli uomini che amano davvero sono tanti, di ogni età, religione, cultura...potrei scrivere un romanzo sulle storie belle, di coraggio, di positività  ricevute in cambio di una mano.
L'ultima riguarda un uomo che viaggiava spesso per lavoro, quando gli chiesi se potevo tener la sua mano durante il decollo e l'atterraggio, lui sorrise, mi inizio a parlare delle sue ansie e di come l'amore per la sua compagna lo avevano aiutato, sostenuto...lui viaggiava spesso per lavoro e lei gli mancava molto, così aveva deciso di trovare un compromesso tra il viaggio e il suo cuore...e vi era riuscito, aveva dimezzato i lunghi periodi all'estero e quando era lontano trovava modi creativi per stare vicino a questa donna che lui amava come nessuno mai...ricordo che mi disse di amarla come se fosse la prima volta amava, perché con lei aveva trovato complicità, questa era la vera intimità!
Potrei divagare a lungo...ma una lezione di yoga mi attende!
Come inizia la mia storia in volo? O meglio come nasce il desiderio di scrivere pagine dedicate allo yoga in viaggio?
Da qui, da un'ansia in aereo, da un gioco di mani in prestito...da una serie di piccoli accorgimenti per ritrovare la gioia di volare anche da sola! Yoga in volo per me ha significato prima accettare la paura, poi attuare un cambiamento, inizialmente condividere poi ritornare delicatamente a percepire me!
Ho raccolto molte storie attraverso le mie paure condivise, attraverso la serena possibilità di dire " anche io ho paura"... Oggi grazie allo yoga ed alla creatività di un'amica ho ritrovato il piacere di volare...yoga in volo?  Yoga in hotel? Si può, come?
Lo scopriremo durante le coordinate del mi prossimo viaggio!
Love and peace
Benedetta

domenica 4 novembre 2012

Amore ai tempi nostri

Ci sono momenti in cui ti chiedi cosa vuoi?
Io voglio una vita serena, fatta di cose semplici, di verità, di amore, musica, cuore, si ho sempre desiderato viaggiare, conoscere il mondo da uno sguardo altro, cambiando prospettiva, magari a testa in giù? Forse, che bello e' potersi prendere questo tempo, il tempo per accorgersi della vita che si vive e che forse ciò che chiedi ti sarà dato...il tempo per sentire che puoi meritarti questo amore, il tempo per vederlo crescere, il tempo per non avere paura, per accettare la paura!
Cosa e' yoga, cosa e' vita?
Non voglio essere un guro ma una persona reale che vive una vita d'amore, che cerca, che si dona...
Che bello poter dire a una persona che l'ami, se non puoi far questo nella tua vita allora sei prigioniero, e che valore ha l'amore universale se non puoi amare colui che scegli come compagno di viaggio? La vita per me e' un viaggio, ha questa straordinaria prospettiva...che può cambiare...e poi tutto si ritrasforma, il viaggio ricomincia e che bello quando trovi chi ti dice: " io resto...si voglio restare anche se il percorso sembra difficile, anche se pare faticoso...io ci voglio essere.."
Quando incontri un compagno di viaggio che ti dice: " io resto, non scappo anche se incontriamo una bufera...la superiamo insieme...possiamo farcela" che bello questo dono!
La mia via irregolare, questa notte dice di fermarmi qui a praticare la fiducia...a praticare la curiosità, la gioia...mi fermo qui nella città della gioia...e comunque vada mi fido, mi affido ...mi dono!
La notte chiede sonno, per dormire possiamo cercare un colore nella nostra memoria, un colore che ci dia pace...e poi ricordare, che ovunque siamo, la nostra casa si trova in un cuore che non ha paura di amare!
Come e' bello amarsi anche da lontano per poi ritrovarsi vicini al momento giusto, nel luogo giusto...così imperfetti e veri!
Love
Namaste
Benedetta

giovedì 1 novembre 2012

Yoga journal and yoga Journey

Oggi in edicola esce Yoga Journal Di Novembre, la copertina ritrae una mi immagine un po' futuristica...sono avvolta da una nuvola bianca, fiori e colori tenui che ricordano il cielo, i sogni...tutti noi abbiamo dei sogni che vorremo realizzare, spesso ci limitiamo, ci perdiamo di vista, ci auto convinciamo che sarà impossibile!
In questi giorni ho ospitato a Milano una cara amica e che si occupa di creatività e tecniche per ridurre lo stress. Mi spiegava che le parole hanno un potere grande, possono costruire o distruggere, se vogliamo cambiare la nostra vita e le nostre relazioni cambiamo le nostre parole? Si, esattamente questo!
Per alcune persone non e' così facile, immediato, per altre di più, ma si può fare molto, si può aver cura, pensare prima di parlare, scegliere le parole come ingredienti preziosi.
Se diciamo a noi stessi o ad altri: non sei bravo, non sei capace, sei sbagliato...stiamo creando una convinzione negativa, e questo significa limitare, noi e gli altri...se invece affermiamo: sei bravo, puoi farcela, sei straordinario, giusto...la forma, la biochimica, i risultati cambiano!
Yoga nella mia vita ha significato molto più di una parola, molte parole, molte scelte, quando ho deciso di creare uno yoga per la radio ho compreso che il benessere può e deve essere di tutti!
Tutti possono creare uno stato di armonia, per me yoga significa essere creativi, accettare gli sbagli, essere curiosi, rischiare di fare la cosa giusta!
C'è un esercizio che mi e' stato insegnato come un dono:
Quando sei stanco, spaventato, fermati, respira e ascolta, ascolta chi ti parla, ascolta le tue emozioni, prova a togliere paura, rabbia con un lungo respiro, scegli un colore che per te rappresenti qualcosa di molto piacevole e in quel colore, visualizza le tue parole, ciò che vuoi comunicare!
Io l'ho fatto, mi aiuta, mi sostiene quando devo  comunicare ciò che non sempre e' facile, quando voglio arrivare al cuore delle persone.
Ci sono incontri, ci sono parole che possono cambiare il nostro destino, se iniziamo ad affidarci al linguaggio dell'amore, se lo facciamo ogni giorno, noi, i nostri amici, i nostri figli, i nostri colleghi, i nostri affetti...tutto si trasforma.
Questa sera nel respiro di una parola possiamo sussurrare il nome di chi amiamo e lasciare che la nostra comunicazione divenga creativa!
Love
Benedetta