sabato 30 giugno 2012

l'amore ai tempi dello yoga...

ieri sera...ero a cena da un'amica che è anche un'allieva, parlavamo di vita tra un'insalata ed un bicchier di vino mentre i suoi figli giocavano...io le dico: "sei molto fortunata...hai una famiglia splendida..." lei mi risponde: " si lo so ma non è facile...voglio dire è un cammino in costruzione, ogni giorno...con l'uomo che ami e con i bambini...è accettare anche di restare ad affrontare i momenti in cui vorresti scappare..."
Rientrando a casa riflettevo su questi momenti difficili...e mi domandavo: " ma com'è che ai tempi dello yoga, ovvero in questo mondo che reagisce alla crisi mettendosi in gioco su un tappetino colorato tra posture, respiro e meditazione...com'è che in questo mondo dove si combatte per i diritti umani, per l'amore universale, per dare a tutti un'istruzione...com'è che quando ci si trova a tu per tu con l'altro, magari proprio con un individuo che amiamo o cerchiamo d'amare, tutto pare difficile? Difficile  quando hai la salute, difficile quando hai il soldi, difficile quando hai la libertà di riinventare insieme la vita...ancor più difficile per alcuni quando non hai la salute, quando non hai i soldi, quando apparentemente non ti puoi riinventare la vita...
E se in realtà poi il punto fosse seguire la via del cuore? e forse è questo che pare difficile? è forse mettersi in gioco che pare difficile? e se sei troppo sensibile, e se sei troppo forte...e se...
L'amore certo può finire...eppure sono convinta che l'amore abbia tante facce...davvero tante forme...e allora una faccia può cambiare, un tempo, un modo può finire ma ce ne si può riinventare un'altro?! e se questo non accade se l'amore non trova spazio per la tenerezza e la complicità...allora può subentrare l'affetto e l'affetto è anche stima, rispetto...e allora? in quel caso quando un rapporto finisce...ci si può accompagnare in maniera sana, saggia, bella verso il nuovo, si può dire all'altro: "guarda ci sarò...al di là di noi...se avrai bisogno di me ci sarò..." utopia? forse ma se hai amato una persona, resta un affetto, un qualcosa che ti spinge a dire, oltre la paura: " ti voglio bene...voglio farti del bene...voglio il tuo bene".
Allora si potrebbe obbiettare che l'amore non finisce...forse in un certo senso è così...l'amore non finisce...
Durante le classi di yoga un maestro osserva l'allievo e quando nota che lo studente trova molta difficoltà in una postura..."eureca"...questa è la postura su cui il maestro lo farà lavorare di più, proprio questa è per lui ciò di cui ha bisogno,l'allievo la ripeterà a volte fno allo sfinimento e fino al giorno in cui qualcosa si sbloccherà e a quel punto potrà scegliere se restare lì o passare ad una postura sucessiva...allora mi viene da pensare che questo valga anche per i rapporti, voglio dire: e se invece che scappare quando una relazione ci chiede di più? ci tocca nel profondo? ci mette a confronto con i nostri limiti e paure? se restassimo lì ad affrontare quel pezzo di vita insieme? sarebbe diverso forse...e poi si dopo aver affrontato, messo in gioco, vissuto, superato allora si potremmo porci la domanda se restare o andare...allora l'andare sarebbe tutta un'altra storia?!
Lancio via etere questa riflessione: e se la vostra vita fosse un lungo tappetino che si srotola d'amore...cosa accadrebbe?

Love & peace

Benedetta

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